TCP/IP

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Vinton G. Cerf

Il 2008 inizia subito con una ricorrenza particolare. Sono 35 anni che il protocollo TCP/IP fa il suo sporco lavoro di postino tra computer.

Ecco un breve riassunto della Storia TCP/IP

Nel 1969 il Dipartimento della Difesa americano decise di creare un collegamento tra i computer, se così si possono definire, che venivano utilizzati nelle principali basi militari del paese. Il progetto con scopi puramente militari, e come risposta al satellite Russo Sputnik, si chiamava DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency).
Questo progetto ebbe successo infatti la connessione tra i 4 host andò a buon fine. Lo scambio di dati un po’ meno visto che dopo il primo carattere il computer ricevente andò in crash. Trattandosi di un’applicazione militare, i criteri basilari di questa struttura dovevano privilegiare la massima affidabilità e la sicurezza: l’idea era quella di creare una struttura che consentisse ai vari computer di continuare a comunicare tra loro anche nel caso una parte di essi venisse resa inutilizzabile da malfunzionamenti casuali o deliberati (attacchi nemici).
Seguirono quindi svariati esperimenti e nel 1973 arrivò la prima rete militare grazie all’agenzia ARPAnet (Advanced Research Projects Agency Network). Vinton G. Cerf e l’agenzia ARPAnet raggiunsero lo scopo prefissato con l’invenzione e l’applicazione di uno standard di comunicazione dati chiamato TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol). TCP definisce il formato nel quale i dati da trasmettere devono essere convertiti, mentre IP si occupa di stabilire in quale modo devono essere trasmessi. TCP/IP é basato su un metodo molto semplice, paragonabile a quello utilizzato da un ufficio postale per il recapito della corrispondenza: ad ogni computer della rete viene assegnato un codice ed i dati in transito vengono riuniti in pacchetti accompagnati dai codici necessari al loro recapito, esattamente come e fossero stati infilati in una busta sulla quale erano pecificati l’indirizzo del mittente e quello del destinatario. In questo modo ogni "busta" poteva essere fatta passare attraverso vie alternative senza che andasse perduta, perché l’indirizzo del destinatario impresso su di essa garantiva che ogni sistema sapesse a chi doveva tentare di recapitarla.
Poi il protocollo TCP/IP venne utilizzato dalle università, che disponevano di calcolatori propri, per collegarsi tra loro dapprima su rete ARPAnet che nel frattempo divenne ARPA Internet e poi sulle reti delle successive agenzie, ma questa è un’altra storia…